Il processo
patologico reumatoide inizia a livello articolare e può estendersi
anche a
livello extrarticolare.
Le
alterazioni più importanti sono sinovite,
noduli e
vasculite.
Inizialmente
al sinovia
appare edematosa, iperplastica e perde la sua normale levigatezza,
con presenza di piccole vegetazioni. Le alterazioni della membrana
iniziano
nella sua parte vascolarizzata, quella a contatto con l'osso.
Come in
tutti i processi
infiammatori si ha essaudazione ed inflitrazione cellulare.
L'essaudazione
comporta un accumulo di liquidi e proteine nella membrana
sinoviale.
Depositi
di fibrina e materiale fibrinoide possono trovarsi
nell'interstizio,
sulla
superfice della membrana e nella cavità articolare.
Gli infiltrati
cellulari
della membrana sono
prevalentemente
aggregati nodulari (pseduofolliccoli) costituiti dalinfociti e
plasmacellule
(compaiono
prima T poi anche B e plasmacellule) mentre i neutrofili scarseggiano a
livello
della membrana ma sono abbondanti nella cavità articolare.
La
vascolarizzazione
è aumentata per fenomeni vasodilatatori e neoangiogenesi, con depositi
superficiali di emosiderina. Fenomeni
proliferativi cellulari
riguardano
principalmente fibroblasti e sinoviociti che proliferano inizialmente
in modo
disordinato (trasformazione mesenchimoide) e poi in modo ordinato con
proliferazione centripeta. Inizialmente i sinoviociti proliferanti si
orientano
perpendicolarmente alle superfici intimali (aspetto a palizzata) e sono
a stretto
contatto con i fibroblasti proliferanti, circondati da abbondante
sostanza
connettivale. Con la polarizzazione centripeta e la formazione del
panno, il
tessuto sinoviale tende a mostrare caratteristiche di iperpalsia
villosa con i
villi che crescono per inglobamento dei depositi di fibrina e vengono
ricoperti
da sinoviociti. Alcuni villi possono andare incontro a necrosi e
formare nel
cavo articolare i corpi risiformi. I fenomeni proliferativi sono più
evidenti a
carico della zona basale della membrana, quella vascolarizzata, da dove
inizia
anche l'invasione dell'osso subcondrale.
Il panno
sinoviale si estende dalla zone marginali della
cartilagine alla
superficie
distruggendo il tessuto cartilagineo per liberazione di enzimi
proteolitici.
Il tessuto
di granulazione può formare aderenze fibrose tra un capo e l'altro
dell'articolazione formando anchilosi fibrosa ad eventuale evoluzione
in
anchilosi ossea.
A livello
dell'osso
oltre alle caratteristiche infiammatorie
(essaudazione ed infiltrato
cellulare) sono visibili i danni da attivazione osteoclastica con
lesioni
erosive che iniziano nelle zone di osso non ricoperte da
cartilagine
(aree
nude) per estendersi poi anche al resto e che possono generare anche
cavità
pseudocistiche. Accanto all'azione osteolitica risultano evidenti anche
alterazioni di rimaneggiamento e rimodellamento osseo ed osteoporosi
iuxta
articolare.
Tra le
manifestazioni extrarticolari i noduli
reumatoidi sono i più caratteristici e
si presentano in un 15-30% dei casi. Possono essere singoli o multipli,
superficiali (cute, sottocute e tendini) o profondi (organi interni) ed
hanno
dimensioni variabili con diametro da 2 mmm fino a qualche cm. I più
frequenti
sono quelli superficiali. Si formano con maggior frequenza a livello
delle aree
sottoposte a pressione e microtraumatismi (tipici quelli a livello
della
superfice estensoria del gomito) ove, in seguito a traumitismo di
piccoli vasi,
fuoriescono immunocomplessi circolanti (FR-IgG) che richiamano e
attivano i
macrofagi. Istologicamente sono costituiti da una zona centrale di
necrosi
fibrinoide, una intermedia con
uno o più
strati di cellule allungate a nucleo vescicoloso, disposte a palizzata,
ed uno
più esterno di granulazione riccamente vascolarizzato ed infiltrato da
linfociti e plasmacellule.
La vasculite
reumatoide colpisce arterie di piccolo calibro, è
aspecifica è può presentarsi
in forme differenti dalla semplice arterite segmentale alla panarterite
necrotizzante.